Quale è il livello di attenzione che poniamo nella gestione del magazzino? Che strumenti utilizziamo per agevolare l’attività di controllo? Con che criteri di misurazione o meglio, quale metodologia adottiamo per effettuare le scelte giuste, nella fase di elaborazione delle proposte d’ordine o dell’assortimento da gestire?
Sono solo alcune delle domande, che normalmente pongo quando entro in contatto con aziende che si occupano di rivendita e ingrosso di qualsiasi natura.
Il ventaglio delle risposte che ricevo è più o meno sempre lo stesso , e l’aspetto che più le accomuna, è che il magazzino è ancora valutato come un deposito di merce e sul parametro di quantità ! Quanti articoli ho di questo prodotto a magazzino?
Per rimanere oggi competitivi e/o sopravvivere in un mercato, che andrà sempre più verso la riduzione del margine di vendita, occorre vedere il magazzino, come se fosse un conto corrente bancario, e quindi ogni referenza gestita, come se fosse una quantità di euro che tenete immobilizzata per un lasso di tempo.
Partendo da questo principio semplice di valutazione, vi si aprirà un nuovo mondo, dove confrontando il capitale in euro impegnato, con i valori reali delle vendite effettuate , e con il margine ottenuto, scoprirete che il livello reale di servizio che avete fornito ai clienti, non corrisponde proporzionalmente alla quantità di materiale in più o in meno che avete a magazzino .
Prossimamente, Building The future, terrà un seminario gratuito presso una azienda che ha utilizzato tale metodologia (Malfatti & Tacchini di Paderno Dugnano - MI) , per illustrare un caso concreto e confrontarsi sul tema in maniera approfondita.
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Gian Paolo Guerrini LinkedIn